Nuova campagna di scavi nella città romana di Suessula. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli diretta dal Soprintendente Mariano Nuzzo, annuncia l’avvio di una nuova e significativa attività di indagine e restauro finalizzata a riportare in luce l’intero perimetro dell’edificio A, un tempio di notevoli dimensioni, forse il Capitolium o un tempio di altro genere.

Antica città della Campania, Suessula attualmente è situata a circa 2 km ad ovest rispetto alla stazione ferroviaria di Cancello, sulla linea Napoli-Caserta e vicino Acerra. I resti della città sono abbastanza scarsi.

Suessula
Suessula. Foto: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli

Al suo territorio apparteneva il vicus novanensis (in vicinanza del quale doveva trovarsi la stazione di posta ad novas), la cui ubicazione è indicata dalla chiesa di S. Maria a Vico, all’ingresso nella gola di Arpaia, ossia delle Forche Caudine.

Di fatto, Suessula appare citata nelle fonti antiche per la prima volta soltanto a partire dal 343 a.C. in quanto sede di una sanguinosissima battaglia fra Romani e Sanniti.

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Suessula. Foto: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli

Dal 338 a.C. gli abitanti della città furono integrati nello status giuridico romano come cives sine suffragio, uno statuto che garantiva tutti i diritti di cittadinanza romana, tranne il diritto di voto nelle assemblee popolari, forse dopo la partecipazione alla guerra latina alla quale Suessula combattè a fianco dei Campani.

La città comunque dimostra la sua fedeltà a Roma dopo il disastro di Canne nel 216 a.C., che gli valse una immutata posizione giuridica fino a quando Silla non vi dedusse una colonia di veterani, retta, come di regola, da duumviri. La città fu abbandonata solo nell’alto Medioevo.

“Siamo entusiasti di avviare questa nuova campagna di scavo a Suessula, un sito di straordinaria importanza storica e culturale. L’obiettivo principale è quello di valorizzare e rendere accessibile questo prezioso patrimonio, contribuendo alla comprensione della storia antica della nostra regione. Gli scavi sono iniziati e hanno già prodotto primi rinvenimenti. All’interno del foro, infatti, in uno degli edifici sacri è stato recentemente portato alla luce, attraverso uno scavo archeologico manuale e minuzioso, un fregio appartenente a una trabeazione crollata che verrà ripulito e restaurato”, dichiara il Soprintendente Mariano Nuzzo.

La città romana, nota principalmente per la sua piazza principale, presenta una stratificazione storica di rilevanza unica. Durante l’età arcaica, e tra il IV e il III secolo a.C., la zona era caratterizzata dalla presenza di aree sacre e pubbliche. Tra la fine del II e il I secolo a.C., il Foro fu oggetto di un’intensa trasformazione con la costruzione di edifici monumentali lungo il suo lato settentrionale, tra cui il tempio A.

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Suessula, campagna di scavi. Foto: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli

L’area del Foro è definita da portici ed è delimitata sul lato orientale da una strada basolata, identificabile come l’attraversamento urbano della Via Popilia, che conduceva da Capua a Reggio.

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Suessula, campagna di scavo. Foto: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli

Gli edifici monumentali costruiti lungo il lato settentrionale del Foro includono un tempio di notevoli dimensioni (A), probabilmente il Capitolium, e una serie di edifici pubblici, tra cui una Basilica o forse una Curia. L’obiettivo del nuovo scavo è di riportare alla luce l’intero perimetro del tempio A, consentendo di chiarire la sua funzione e di rendere il sito accessibile ai visitatori.

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