Solomeo: il Teatro Stabile dell’Umbria porta in scena Eretici di Martelli

La libertà come sinonimo di pericolo; il pensiero, l’azione, la parola come ultimo rifugio contro la massificazione. È questa ostinazione del distacco, questo fuoco vivo degli spiriti liberi, di cui si è parlato l’altra sera in un piccolo teatro umbro.

Dopo la prima di giovedì 16 maggio 2024, Eretici di e con Matthias Martelli prosegue la sua rappresentazione presso il Teatro Cucinelli ieri sera e oggi pomeriggio (con una replica alle ore 18). Anche questo nono appuntamento della stagione di prosa a Solomeo (che di fatto si conclude poiché il previsto Des milliers de baisers di Marie Hélène Estienne è stato annullato, n.d.r.) è prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e ha visto in scena, oltre a Martelli, anche Laura Capretti, Flavia Chiacchella e Roberta Penta. Le tre voci di donne con canti a cappella unite alla gestualità del corpo ben si sono prestate a riempire uno spazio, quello del Teatro Cucinelli, nato nel 2008 per dare forma ai «valori eterni della bellezza e del sogno» così come si legge sulla targa della facciata principale.

Teatro Cucinelli – Solomeo: il Teatro Stabile dell’Umbria porta in scena Eretici di Matthias Martelli.
Gallery con foto di Valentina Tatti Tonni

L’ironia e la poetica di Martelli declina qui dal passato fino ai giorni nostri il senso di Eresia, scandendo in brevi capitoli il concetto Vincit Omnia profondo e duale: gli eretici – e chissà se possiamo definirci ancora tali – nel loro agire sono devastati dall’amore per la verità? Così la strada meno battuta viene ripercorsa sul palco dalla storia di Giordano Bruno, Galileo, Paolo Veronese, Michelangelo, Caravaggio, fino a Pasolini e Assange. Una strada impervia che naturalmente, come sappiamo, non venne risparmiata neanche alle donne, anzi protagoniste, quando non decapitate o depredate, di accuse gravissime come la stregoneria solo perché libere e indipendenti dal potere maschile.

L’eretico non è solo il ribelle religioso ma chi sceglie di percorrere, in ogni campo, la strada meno battuta, attraversando il suo tempo ‘in direzione ostinata e contraria’. Per questo viene spesso perseguito fino all’annullamento fisico. Ho iniziato a scrivere questo spettacolo – si legge nelle note di regia – pensando che gli eretici fossero gli sconfitti, i 3 condannati della Storia. Ho scoperto invece che la loro forza innovativa è trionfante: hanno sprigionato una luce così potente da oscurare le terribili violenze dei loro persecutori”.

In effetti, e possiamo constatarlo nel quotidiano, sollevare un dubbio può ancora essere ritenuto una colpa. Opporsi ad una verità rivelata o unanime significa distinguere il Sé da una collettività i cui comportamenti sono già noti all’interno del gruppo maggioritario di riferimento e pertanto percepiti come più sicuri rispetto a ciò che è ancora ignoto ma potenzialmente più reale. Il bene psichico e morale dunque, come sembra avvertire il pubblico presente – realmente partecipativo con applausi e risate in intermezzo che se vogliamo, anche fuori registro, ha fin dalle prime battute dimostrato vivo interesse – trova nell’eresia una forma di espressione. La configurazione di una protesta, spesso incompresa e repressa, che invece sul lungo termine, come il passato insegna, può rivelarsi corretta alla stregua di vili ed inetti che hanno permesso alla libertà di salvarsi da quel fuoco solo se abiurata.

La programmazione sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria – TSU: https://teatrostabile.umbria.it/spettacolo/eretici/

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