14 Dicembre 2015
Stonehenge
Le voci contrarie si erano levate già pochissimi giorni dopo l’annuncio delle ultime ipotesi riguardanti le pietre di Stonehenge (si tratta di dolerite o diabase o microgabbro, generalmente indicata come “bluestone” in Inglese). La nuova tesi le voleva far provenire da due cave nel Pembrokeshire, nelle Colline (o Montagne) di Preseli (NdT: Preseli Hills or Mountains) in Galles: Carn Goedog e Craig Rhos-y-felin.
Alcuni ricercatori, considerando insufficienti le prove a sostegno della nuova tesi, hanno ora prodotto un nuovo studio in risposta. Nelle due cave gallesi non vi sarebbe traccia di intervento umano: le prove che facevano ritenere di aver ritrovato attività di estrazione sarebbero in realtà interamente riferibili a un’origine naturale. Lo spostamento delle pietre di Stonehenge dal Galles sarebbe dovuto perciò ai ghiacciai, e non all’azione umana.
La nuova ricerca non discute perciò l’origine gallese delle pietre, e pur riconoscendo la probabile presenza di un campo preistorico nell’area, si tratterebbe di cacciatori. Nessuna prova di estrazione della pietra dalle cave, insomma.

Lo studio “OBSERVATIONS ON THE SUPPOSED “NEOLITHIC BLUESTONE QUARRY” AT CRAIG RHOSYFELIN, PEMBROKESHIRE”, di Brian John, Dyfed Elis-Gruffydd e John Downes, è stato pubblicato su Archaeology in Wales.
Link: Research GateWales Online; Stonehenge and the Ice AgeDaily Mail; IndependentThe TelegraphMirror.co.uk; Live Science
Stonehenge, foto da WikipediaCC BY 2.5, caricata da e di Wigulf~commonswiki.
 

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