16 Febbraio – 5 Marzo 2015
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Le tecniche per fondere rame e argento, utilizzate nel sud ovest della Cina, e poi dagli antichi Mongoli erano incredibilmente inquinanti. Come campioni si sono prese le miniere di argento del lago Erhai, nella provincia cinese dello Yunnan. Oltre ad essere dalle tre alle quattro volte più inquinanti di quelle utilizzate oggi, producendo l’immissione di metalli pesanti, le concentrazioni di piombo erano tali da risultare pericolose anche per gli organismi acquatici. Era già noto che le antiche tecniche metallurgiche fossero più inquinanti delle moderne, ma questo nuovo studio è il primo a quantificare gli effetti.
Lo studio “Environmental Legacy of Copper Metallurgy and Mongol Silver Smelting Recorded in Yunnan Lake Sediments”, di Aubrey L. Hillman, Mark B. Abbott, JunQing Yu, Daniel J. Bain, e TzeHuey Chiou-Peng, è stato pubblicato su Environmental Science & Technology.
Link: Environmental Science & Technology; University of Pittsburgh
Kublai Khan, dipinto di Anige (anche noto come Araniko) del Nepal – Artdaily.org, da Wikipedia, Pubblico Dominio, caricata da Eugene a.
 

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