FERRARI, l’intimo racconto di Michael Mann

Leggi qui la recensione di Andrea Martinelli (26 dicembre 2023)
Leggi qui le informazioni ufficiali sul film

il poster del film

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Trent’anni di gestazione. Un progetto cominciato dopo l’uscita de L’ultimo dei Mohicani e conclusosi nel 2022. Forse è anche per questo, per la lunga attesa, che molti, tra stampa e pubblico, hanno giudicato con troppa superficialità la pellicola. La stessa sorte era toccata, a inizio anni 2000, a un altro film di Michael Mann, Alì, che proprio come Ferrari è prima di tutto un dramma umano, e solo in secondo luogo un racconto biografico.

Il cineasta americano ha saputo, ancora una volta, imporre il suo marchio su nomi e personaggi altisonanti. Michael Mann alla regia e Troy Kennedy-Martin alla sceneggiatura (purtroppo morto per cancro al fegato nel 2009) mettono in scena un racconto delicato, sensibile, elegante, che centra pienamente il punto. Per raccontare le molteplici facce di un personaggio complesso come quello di Enzo Ferrari ripercorrerne a grandi linee la vita sarebbe stato un esercizio sterile. Siamo nel 1957, momento cruciale per l’imprenditore modenese. Enzo Ferrari si gioca tutto: la sua azienda è a rischio bancarotta, il rapporto con la moglie è ormai al punto di non ritorno e deve fare definitivamente i conti con la sua relazione extraconiugale. È il momento in cui i nodi vengono al pettine. Nodi che Enzo è convinto di sbrogliare tutti in un colpo solo attraverso un’unica, iconica, corsa: la Mille Miglia.

Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari
Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari sul set a Modena. Crediti per la foto: Lorenzo Sisti

Un accreditato assioma hollywoodiano recita: i film stanno tutti negli ultimi venti minuti. In altre parole: l’ultimo atto e il suo climax devono risultare l’esperienza più soddisfacente. Ferrari è la rappresentazione ultima di questo dogma. La prima parte del film, solo apparentemente lenta, si prende la responsabilità di mettere tutte le carte in tavola, caricando di significato questa “corsa finale”. Un lavoro di fino, portato avanti da tre personaggi costruiti a regola d’arte, su cui Michael Mann pone il focus ancor prima che sui motori e sulle macchine. Ferrari è un film pregno di umanità che il cineasta statunitense, come suo solito, racconta attraverso i volti. Da una parte abbiamo quello apparentemente imperturbabile di Adam Driver, Enzo Ferrari, che buca costantemente la macchina da presa nel tentativo di nascondersi dietro un’aura di perfezione, celando al mondo il suo sguardo attraverso le lenti nere degli occhiali da sole. Dall’altra quelli delle straordinarie Penelope Cruz e Shailene Woodley, rispettivamente Laura Ferrari e Lina Tardi, moglie e amante di Enzo. Due interpretazioni sensazionali che meriterebbero quantomeno una nomination agli Oscar 2024. Da una parte la rabbia e la nevrosi, dall’altra la rassegnazione. Tutte e due legate indissolubilmente a un uomo che non è disposto a scendere a compromessi, che vuole tutto sotto controllo, che non accetta un mondo se non a sua immagine e somiglianza. Laura e Lina, a loro modo, ne controbilanciano l’ego smisurato, evitando che come Icaro finisca per bruciare troppo vicino al sole. In tal senso Enzo Ferrari è l’incarnazione dell’eroe moderno, che nella sua vana ricerca della perfezione finisce per trovarsi sull’orlo dell’abisso. Un abisso da cui riuscirà a salvarsi proprio grazie alle donne della sua vita, umane, forti, pragmatiche. Entrambe, nonostante i sentimenti diametralmente opposti che provano nei confronti di Enzo, sono consapevoli del proprio ruolo, di cosa significhi essere associate al nome Ferrari. Così abbiamo Laura, stoica nel suo dolore, capace di vedere oltre la vendetta, che tiene le redini dell’azienda (col marito sempre più ossessionato dalle corse) così come del film stesso, vera Deus Ex Machina della narrazione. Così abbiamo Lina, innamorata di Enzo, da cui ha addirittura avuto un figlio non ancora riconosciuto, rassegnata a vivere in una sorta di “esilio”, lontana da occhi indiscreti.

Ferrari è questo. Una riflessione mastodontica e portata avanti alla perfezione sul significato e sul peso che quel nome comporta. Un nome che prima di tutto è un marchio, che imprime sé stesso della significanza del suo creatore. Descrivere Enzo come “un uomo che vive per il suo lavoro” è quanto mai riduttivo. Per l’imprenditore modenese non c’è altra via se non la corsa. I suoi occhi sono sempre fissi sull’asfalto. Tutto il resto fa da contorno. Una passione che diviene malattia, che divora lui così come chiunque gli stia intorno.

«Se sali su una delle mie auto, ci sali per vincere», questa una delle frasi più iconiche della pellicola pronunciate da Adam Driver. Metaforicamente tutti coloro che hanno a che fare con lui sono piloti. Dall’ultimo degli operai fino al talentuoso Alfonso de Portago. Prima viene Ferrari, poi Enzo.

Ed ecco che quando, finalmente, la Mille Miglia del ‘57 parte, Kennedy-Martin lascia definitivamente il testimone a Mann e a David Scarpa, che tra regia e montaggio confezionano un lavoro da manuale. Un climax ascendente carico di tensione che restituisce alla perfezione quel legame indissolubile tra uomo e macchina che è stato Enzo Ferrari.

Michael Mann rifugge la biografia per mettere in scena un film intimo. Come spiegato al festival di Venezia, il suo intento era di raccontare prima di tutto l’uomo, con le sue luci e le sue ombre, le sue certezze e le sue fragilità. Nel farlo si è immerso, assieme ai suoi collaboratori, nella Modena di ieri come in quella di oggi, dove ancora si respira tanta Ferrari. Un grandissimo lavoro di ricerca e di ricostruzione storica che restituisce un’immagine quasi inedita, sicuramente inaspettata, del celebre imprenditore modenese nel momento forse più difficile di tutta la sua esistenza.

Un film che può accontentare tutti. Sia coloro che sono alla ricerca di un biopic, un film sulla Ferrari, sull’icona, sia coloro che invece desiderano qualcosa in più, non una semplice agiografia ma un ritratto intimo, completo, di una vera e propria leggenda del mondo dell’automobilismo.

Ferrari Michael Mann

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IN CONCORSO ALLA 80ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA
DAL 14 DICEMBRE 2023 AL CINEMA

Roma, 25 luglio 2023 – Accolto da una lunga standing ovation alla 80ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, FERRARI, il nuovo attesissimo film del quattro volte candidato all’Oscar® Michael Mann, con il candidato all’Oscar® Adam Driver nel ruolo di Enzo Ferrari e il Premio Oscar® Penélope Cruz in quello della moglie Laura, arriva nei cinema italiani il 14 dicembre 2023.

Dopo film di culto come Heat, L’ultimo dei Mohicani, Collateral, Nemico pubblico, Miami Vice, Ali, ThiefInsider – Dietro la veritàMichael Mann si misura con il genio, le ossessioni e la complessità di un uomo che ha costruito un mito senza tempo, e con l’affascinante e spietato mondo delle corse automobilistiche degli anni Cinquanta.

Nel cast, inoltre, Shailene Woodley interpreta Lina Lardi, Patrick Dempsey Jack O’Connell indossano le tute dei piloti Piero Taruffi e Peter Collins, Sarah Gadon è Linda Christian e Gabriel Leone il carismatico Fon De Portago.

Scritto da Troy Kennedy Martin (The Italian Job) e dallo stesso Mann, il film è basato sul romanzo di Brock Yates “Enzo Ferrari: The Man and The Machine” ed è stato girato in Italia.

FERRARI è un’esperienza cinematografica epica, spettacolare e appassionante, ambientata nell’affascinante quanto rischioso mondo delle corse automobilistiche degli anni Cinquanta: la storia di una leggenda che ha costruito un mito inossidabile diventando un’icona mondiale.

Modena 1957. Enzo Ferrari, ex pilota e costruttore delle auto più famose al mondo, sta vivendo una crisi personale e professionale. L’azienda che dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e anche il matrimonio con la moglie Laura sta diventando sempre più tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta dell’esistenza di Piero, il figlio che Ferrari aveva avuto da una relazione extraconiugale. In cerca di riscatto, il “Drake” decide di puntare tutto su una gara di velocità che si disputa in Italia: la leggendaria Mille Miglia.

Michael Mann – regista e sceneggiatore di film di culto come Heat, L’ultimo dei Mohicani, Collateral, Nemico pubblico, Miami Vice, Ali, Thief, con tre nomination all’Oscar® per Insider – Dietro la verità (miglior film, miglior regia,miglior sceneggiatura non originale) e una come produttore di The Aviator (miglior film), oltre a due Emmy Award® (The Jericho Mile, Drug Wars: The Camarena Story) – ha scelto di girare in Italia per restituire le atmosfere e l’autenticità di personaggi straordinariamente intensi e visionari che hanno creato quella fusione di arte in movimento e potenza da corsa che è la Ferrari.

Michael Mann è anche produttore del film con la sua Moto Pictures insieme a P.J. van SandwijkJohn Friedberg, Lars Sylvest, Thorsten Schumacher, Gareth West e Thomas Hayslip.

Anche la troupe vanta nomi di eccellenza tra cui il direttore della fotografia, il premio Oscar® Erik Messerschmidt, la scenografa Maria Djurkovic, due volte nominata agli Academy Awards, il costumista due volte candidato all’Oscar® Massimo Cantini Parrini, l’hair & make-up artist Aldo Signoretti, 4 nominations agli Academy Awards, il premio Oscar® per il sonoro Lee Horloff e il montatore Pietro Scalia, vincitore di due Oscar®.

Prodotto da STX EntertainmentFERRARI è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con RAI Cinema e uscirà al cinema con 01 Distribution.

Ferrari Michael Mann
Il teaser poster del film

Comunicazioni ufficiali, Video e immagini dagli Uffici Stampa del film e 01 Distribution. Aggiornato il 30 agosto, il 14 settembre, il 13, il 17 ottobre e il 13 novembre 2023.

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