È stata la protagonista assoluta della 79esima edizione del Festival di arte cinematografica di Venezia, vincendo il Leone d’Oro alla carriera ed è tutt’oggi una delle attrici più famose al mondo: stiamo parlando di Catherine Deneuve (22 ottobre 1943), attrice francese che ha attraversato da protagonista la storia del cinema dagli anni ’60 fino ad oggi. Per celebrare la vita e le opere dell’attrice la Cineteca di Bologna le ha dedicato una retrospettiva, proiettando i titoli più noti con lei protagonista.

Chi è Catherine Deneuve

Catherine è figlia d’arte, infatti i genitori erano degli attori e doppiatori professionisti. Dopo aver girato un primo film in adolescenza, il successo arriva nel 1964 con il musical Les Parapluies de Cherbourg diretto da Jacques Demy. Gli anni ’60 sono un periodo estremamente florido per la giovane attrice. Ben presto diventa la musa di registi come Roman Polański e Luis Buñuel, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale. Gli anni ’70, infatti, sono gli anni delle collaborazioni estere. In modo particolare Catherine gira molto in Italia insieme al regista Marco Ferreri (durante la lavorazione del film La cagna conobbe il futuro compagno Marcello Mastroianni). Oltre alla parentesi italiana, la Deneuve sbarca anche ad Hollywood. Esperienza che, tuttavia, l’attrice non ricorda con particolare gioia. Infatti decide ben presto di tornare in Europa per riprendere la sua attività d’attrice in Francia.

Catherine Deneuve
Catherine Deneuve a Cannes (2000). Foto di Nikita~commonswiki, CC BY-SA 2.5

Una donna politica

Catherine Deneuve, oltre alla sua carriera d’attrice, ha sempre affiancato una forte militanza politica. Ambasciatrice UNESCO, si è sempre prodigata per la conservazione dell’arte. Sin dagli esordi, la Deneuve si è dichiarata di sinistra e seguace del Partito Socialista. Nel 1971 sostenne a gran voce la legalizzazione dell’aborto ed ha collaborato con diverse associazioni per i diritti della comunità LGBTQ+. Inoltre ha spalleggiato Amnesty International nella lotta contro la pena di morte.

Nel 2018 Catherine si trovò al centro di una grande controversia. Dopo l’ondata #metoo, alcune attrici francesi (tra cui la Deneuve) si schierarono contro questo nuovo movimento femminista (pur dichiarandosi vicine alle vittime). Questa lotta contro il #metoo derivava dalla convinzione che ciò avrebbe portato ad una gigantesca caccia alle streghe, non risolvendo concretamente il problema degli abusi sessuali all’interno del mondo del cinema.

La retrospettiva

La Cineteca di Bologna ha realizzato una retrospettiva dedicata alla figura della Deneuve, dedicato le prime due settimane di settembre 2022 alla celebrazione di questa grande attrice. Si è scelto di attuare un percorso cronologico. Il primo film in sala è stato proprio  Les Parapluies de Cherbourg, seguito dagli altri due grandi film degli anni ’60: Repulsione e Bella di Giorno. Per gli anni ’70 i film in sala sono stati: Tristana, L’ultimo metrò e Il mio uomo è un selvaggio. Per la contemporaneità abbiamo titoli come Miriam si sveglia a mezzanotte, Dancer in the dark e Potiche – La bella statuina.

I film scelti sono un ottimo percorso per comprendere al meglio la figura della Deneuve. Non solo da un punto di vista attoriale, ma anche da un punto di vista squisitamente umano. Nonostante le lusinghe di un cinema più commerciale o hollywoodiano, Catherine ha sempre prediletto film di forte impatto emotivo. Il suo personaggio di Severine in Bella di giorno resta tutt’ora iconico. Lo stesso si potrebbe dire per il personaggio di Miriam in Miriam si sveglia a mezzanotte, poiché (oltre all’estetica goth anni ’80) abbiamo una prima e potente rappresentazione della bisessualità.

Per tutti i motivi sopra elencati, siamo ancora qui a parlare di Catherine Deneuve e siamo convinti che ne dovremo parlare ancora e ancora in futuro. La Deneuve ci ha lasciato l’esempio di una donna estremamente indipendente, selettiva ed umana. Speriamo di vederla nuovamente in altre pellicole!

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