Odoardo Farnese Archivi - Classicult https://www.classicult.it/tag/odoardo-farnese/ Dove i classici si incontrano. Cultura e culture Fri, 10 Mar 2023 20:39:25 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.6.1 https://www.classicult.it/wp-content/uploads/2018/08/cropped-tw-profilo-32x32.jpg Odoardo Farnese Archivi - Classicult https://www.classicult.it/tag/odoardo-farnese/ 32 32 4,5 milioni di euro per restaurare integralmente l’Anfiteatro di Boboli https://www.classicult.it/45-milioni-di-euro-per-restaurare-integralmente-l-anfiteatro-di-boboli/ https://www.classicult.it/45-milioni-di-euro-per-restaurare-integralmente-l-anfiteatro-di-boboli/?noamp=mobile#respond Fri, 10 Mar 2023 20:39:25 +0000 https://www.classicult.it/?p=193686 Quattro milioni e mezzo di euro da Veronica Atkins alle Gallerie degli Uffizi per restaurare l'Anfiteatro del Giardino di Boboli

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GALLERIE DEGLI UFFIZI, DALLA MECENATE AMERICANA VERONICA ATKINS ARRIVANO 4,5 MILIONI DI EURO PER RESTAURARE INTEGRALMENTE L’ANFITEATRO DI BOBOLI

È la somma più alta mai concessa in favore di un museo fiorentino.

Il direttore Eike Schmidt: “Presto vedremo di nuovo i cantanti più celebri esibirsi nella conca circondata dal verde mediceo, davanti al grandioso sfondo di Palazzo Pitti”.

Quattro milioni e mezzo di euro (circa 4,8 milioni di dollari), il più grande versamento da un privato mai effettuato in favore di un museo fiorentino: a beneficiarne sono le Gallerie degli Uffizi. Questo immenso atto di sponsorizzazione è stato compiuto dalla mecenate statunitense Veronika Atkins.

L’ingente somma verrà impiegata per restaurare integralmente l’Anfiteatro del Giardino di Boboli, nell’ambito dell’ampio programma di rilancio del verde mediceo ‘Boboli 2030’.

Eike Schmidt e Veronika Atkins 4,5 milioni di euro per restaurare integralmente l'Anfiteatro di Boboli
Eike Schmidt e Veronika Atkins

Le operazioni prenderanno il via nei prossimi mesi, e dureranno tra i due e i tre anni. Doppio obiettivo, quello della tutela, ovvero di riportare alle migliori condizioni le tante e varie componenti architettoniche, scultoree e vegetali di questo suggestivo ma delicatissimo spazio; e quello della valorizzazione, ovvero di garantire allo stesso tempo, il recupero della sua originaria vocazione ad accogliere spettacoli, e in particolare la musica lirica.

L’anfiteatro fu originariamente concepito in forme puramente vegetali da Eleonora da Toledo, che incaricò della sua realizzazione lo scultore, architetto e scenografo Niccolò Tribolo. Dal 1621 al 1634 furono man mano aggiunti elementi architettonici, mentre il primo utilizzo teatrale fu in occasione della festa di matrimonio di Margherita de’ Medici con Odoardo Farnese nel 1628. Nei secoli successivi, l’anfiteatro divenne la sede per eccellenza delle feste granducali – fino all’ultima, voluta da Leopoldo II nel 1839 (due decenni prima della fine del granducato). Un primo recupero dell’Anfiteatro avvenne negli anni Trenta del Novecento, quando esso fu utilizzato anche per farvi rivivere l’opera lirica. Proprio in questo spazio, infatti, nel giugno 1937 venne messa in scena – per la prima volta nei tempi moderni – L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi, con la scenografia firmata da Giovanni Michelucci: l’architetto della Stazione di Santa Maria Novella, ma anche colui che nel secondo dopoguerra (insieme a Carlo Scarpa e Ignazio Gardella) ha disegnato e allestito la Sala del Trecento agli Uffizi. Nel 1960 e ancora nel luglio 1965, Franco Zeffirelli scelse l’Anfiteatro di Boboli per allestire l’Euridice di Jacopo Peri. All’epoca, il New York Times lodò tra l’altro in particolare l’acustica perfetta di questo spazio.

Anfiteatro del Giardino di Boboli Anfiteatro del Giardino di Boboli Anfiteatro del Giardino di Boboli Anfiteatro del Giardino di Boboli

Veronica Atkins è tra i più noti sponsor e mecenati al mondo nel campo della musica, ma non solo, dato che negli ultimi anni la sua attività di sostegno verso le Gallerie degli Uffizi è andata in crescendo. Attraverso i Friends of the Uffizi Galleries, e lavorando con il loro direttore esecutivo, Lisa Marie Conte Brown, Atkins ha finanziato il restauro del Terrazzo delle carte geografiche agli Uffizi, della serie degli arazzi Valois del museo fiorentino, e della Sala di Bona a Palazzo Pitti. Nell’ottobre scorso, ha regalato uno dei migliori pianoforti al mondo per i concerti nella Sala Bianca dell’ex reggia medicea.

In quell’occasione fu insignita dalle Chiavi della città di Firenze dalla vicesindaca Alessia Bettini, in presenza della console generale degli Stati Uniti d’America, Ragini Gupta, della presidente degli Amici degli Uffizi e dei Friends of the Uffizi Galleries, Maria Vittoria Rimbotti Colonna, e del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. Tra molti altri onori e responsabilità, Veronica Atkins ricopre il ruolo di Managing Director nel Consiglio d’amministrazione della Metropolitan Opera di New York, è presidente della Dr. Robert C. e Veronica Atkins Foundation, e sostiene tante altre prestigiose organizzazioni culturali.

È stata tra i principali donatori per la produzione del Boris Godunov al Teatro alla Scala a dicembre scorso, alla cui prima hanno assistito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, insieme ad altre autorità.

La filantropa Veronica Atkins: “Il progetto dell’Anfiteatro di Boboli unisce i miei tre amori più grandi: la natura, l’arte e la musica. Non vedo l’ora di assistere alla prima dell’opera lirica che in questo luogo magico e unico al mondo risuonerà alla fine dei restauri”.

Il direttore delle Gallerie Eike Schmidt: “Grazie alla generosità di Veronica Atkins vedrà la luce uno dei progetti chiave dell’iniziativa Boboli 2030: l’Anfiteatro di Boboli – che nella sua forma architettonica richiama le glorie dell’antica Roma – recupererà la sua funzione di teatro all’aperto, proprio nella città dove nacquero il melodramma e la lirica stessa. Presto vedremo di nuovo i migliori cantanti esibirsi nella vasta conca circondata dal verde, davanti al grandioso sfondo dell’Imperiale e Reale Palazzo Pitti, a raccogliere gli applausi non di pochi eletti, ma di tutto il numeroso pubblico che si unirà in platea e sulle scalinate per un’esperienza unica e irrepetibile”.

Testo e immagini dall’Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi.

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Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata https://www.classicult.it/biblioteca-statale-del-monumento-nazionale-di-grottaferrata/ https://www.classicult.it/biblioteca-statale-del-monumento-nazionale-di-grottaferrata/?noamp=mobile#respond Thu, 16 Jun 2022 18:50:17 +0000 https://www.classicult.it/?p=142804 La Biblioteca Statale del Monumento nazionale di Grottaferrata fa parte del Monastero di Santa Maria di Grottaferrata, meglio noto come Abbazia di san Nilo

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Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata

Biblioteche: uno scrigno di tesori nell’Abbazia di Grottaferrata
Gli affreschi del Domenichino, atlanti storici e un erbario del ‘500
Con la Biblioteca Statale del Monumento nazionale di Grottaferrata prosegue il racconto delle meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana accompagna i visitatori in un viaggio virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini.
La Biblioteca fa parte del Monastero di Santa Maria di Grottaferrata, meglio noto come Abbazia di san Nilo, fondato nel 1004 dai Santi Nilo e Bartolomeo, riconosciuto Monumento nazionale nel 1874 e custodito dalla comunità monastica.  Il Monastero di Santa Maria di Grottaferrata rappresenta oggi una preziosa, se non unica, testimonianza della presenza monastica bizantina greco cattolica in Italia e nel mondo. Naturalmente all’interno di questa tradizione millenaria è fiorita la cultura e la missione dei monaci di trasmettere dei tesori di spiritualità attraverso la produzione libraria.
“E proprio per questo che l’Abbazia ospita la Biblioteca del Monumento Nazionale – spiega nel video Padre Francesco, egumeno dell’abbazia di Grottaferrata intervistato all’interno della grande sala costruita con albero e radica di ulivo, grazie al Cardinale Mattei”. “È interessante la collocazione dei libri per argomenti, perché con uno sguardo panoramico si parte dalla Sacra Scrittura fino ad arrivare ai commenti liturgici: i due poli, non solo della giornata monastica, ma anche della visione dell’Universo, racchiusa in Dio che è principio e fine, e quindi tutto il sapere è in queste due polarità” aggiunge.
Biblioteca Statale del Monumento nazionale di Grottaferrata Abbazia
Il chiostro dell’Abbazia di Grottaferrata

Numerosi i manuali pregiati, dall’ atlante geografico di William Bleu, poi redatto dal figlio Joan: “un capolavoro di cartografia, perché lo stesso William era anche un cartografo assunto dalla Compagnia olandese delle Indie Orientali” racconta Padre Francesco, e aggiunge “abbiamo anche un bellissimo erbario del Cinquecento, che si fregia di riproduzione di acquerelli in cui la natura viene presa dal vivo e quindi è la testimonianza di un’opera che, sia dal punto di vista culturale sia caritativo, è un elemento portante dell’opera monastica. Abbiamo anche, sempre in questo settore, un incunabulo che si rifà alla scienza medica dove ci sono sette sermoni in cui si scrive della cura delle diverse parti del corpo, attraverso lo studio medicinale del tempo”.

Sarà un giovanissimo Domenichino, agli inizi del Seicento a realizzare gli affreschi dedicati a San Nilo e San Bartolomeo, i fondatori dell’antichissima Abbazia alle porte di Roma. La Cappella Farnese, dal nome del committente Odoardo, allora cardinale commendatario, è il cuore della Chiesa abbaziale, splendido esempio della tradizione monastica italo-greca fiorita nell’Italia meridionale in epoca medievale, che ancora oggi conserva il rito bizantino.
Il documentario sulla Biblioteca Statale del Monumento nazionale di Grottaferrata fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia https://www.instagram.com/tv/Ce3ECReoVW5/
Il prossimo appuntamento con una nuova biblioteca sarà giovedì 23 giugno 2022. Manoscritti antichissimi, minuziose mappe geografiche, edizioni rare e preziose. E poi spartiti musicali, raccolte di incisioni, stampe e incunaboli. Ma anche gli oggetti amati dagli scrittori contemporanei, i quaderni, le lettere private e le dediche. Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia
Roma, 16 giugno 2022
Testo dall’Ufficio Stampa e comunicazione Ministero della Cultura

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