Palazzo Te: 500 anni di creatività

Palazzo Te 500 anni di creativitàClicca qui per la presentazione del 20 febbraio 2025, commento a cura di Giuseppe Fraccalvieri 
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la presentazione del 20 febbraio 2025, commento a cura di Giuseppe Fraccalvieri

Palazzo Te 500 anniPalazzo Te compie 500 anni e la città di Mantova con le sue istituzioni si appresta a celebrare l’importante ricorrenza. Lo fa nel migliore dei modi, con mostre, riallestimenti, restauri, illuminazioni, rifunzionalizzazioni e una ricca programmazione di iniziative culturali. Iniziative che non vengono dal nulla, ma da un percorso intrapreso già dieci anni fa, con la città allora capitale della cultura, e che guardano ancora al futuro.
Verranno poi riaperte presto le Fruttiere, dopo lavori assai complessi.

Questo in sintesi il senso degli interventi occorsi durante la presentazione del 20 febbraio 2025, alla quale sono intervenuti il Sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, il Presidente di Fondazione Palazzo Te, Enrico Voceri, e il Direttore Stefano Baia Curioni, la curatrice della mostra Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, Claudia Cieri Via, e Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC di Bergamo, curatore del progetto espositivo con Isaac Julien, e infine il Direttore Generale Fondazione BAM, Luca Giovannini, e il Segretario Generale della Fondazione Comunità Mantovana, Franco Amadei.

Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, la mostra

Apre le danze Enrico Voceri, che sottolinea la capacità di andare a “nozze coi fichi secchi”, realizzando però un programma straordinario dedicato anche al contemporaneo. Vecchio e nuovo si legano dunque, portando questa celebrazione nel modo dovuto e con una presa importante sulla comunità.

Proseguendo, Stefano Baia Curioni ha evidenziato la traiettoria avviata con Mantova capitale della cultura, che vede con queste iniziative un ulteriore momento di conferma e verifica.
Nel riflettere – e citando L’uomo senza qualità di Robert Musil – , il Direttore ha sottolineato le enormi sfide culturali che abbiamo tutti davanti a noi, mentre i tempi che viviamo non possono farci condividere una preoccupazione profonda.
Nel cercare un punto di convergenza, bisogna guardare al patrimonio culturale non in un’ottica di ripetizione ma come motivo di ispirazione,
mentre il nostro tempo, caratterizzato da una forte pressione al cambiamento ci spinge a interpretare e reinterpretare per dare un senso all’umano e all’umanesimo.
E proprio il lavoro che è stato svolto qui parte da una pulsione umanistica, quella che affonda nelle Metamorfosi di Ovidio, alla base di quanto vediamo a Palazzo Te.

Il Direttore ha poi annunciato la prossima riapertura delle Fruttiere, per la qual cosa c’è la gratitudine verso il Comune di Mantova che ha trovato le risorse per un’operazione così complessa, che al di là del restauro ha riguardato anche le necessarie misure antisismiche.
Protagonista – tra le numerosissime iniziative culturali previste – sarà anche un celebre artista contemporaneo, Isaac Julien, proprio in quest’ottica del patrimonio come ispirazione.
Nel ricordare come la Città si sia raccolta di fronte a questo cinquecentenario, Stefano Baia Curioni ha ricordato come Palazzo Te possa essere un luogo dove raccogliersi e festeggiare tutti i giorni, oltre che ogni cinquecento anni.

È intervenuta quindi la curatrice della mostra Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, Claudia Cieri Via, che ha espresso il privilegio di poter sviluppare la tematica proprio a Palazzo Te, che è quasi una messinscena delle Metamorfosi di Ovidio e Apuleio.
Di particolare interesse per le il poter mettere in rapporto la poesia, la letteratura con le immagini di Palazzo Te, in una mostra che potesse arricchire e implementare il ruolo dell’immagine.
Il grande tema della metamorfosi nasce infatti col caos, questo grande raggrumarsi di elementi visto in antichità come origine del mondo, che giunge coi quindici libri alla glorificazione di Augusto (e di se stesso come poeta) alla sistemazione del cosmo e al trionfo.
La curatrice ha dovuto lungamente ragionare sulle regolazioni, sugli affreschi di Giulio Romano, arrivato nel 1525 a Mantova, su chiamata di Federico II Gonzaga, per dedicarsi al disegno e a Palazzo Te. Un lavoro molto intellettuale, il suo, che nel disegno progetta l’idea che vuole esprimersi, forse basandosi su un’edizione allora recentissima del poema di Ovidio, appena tradotta in volgare.

Passiamo così dalla camera di Ovidio, alle raffigurazioni di Orfeo ed Euridice, a quelle di Apollo e Marsia, che ci testimoniano l’importanza della musica, specialmente alla corte mantovana e con Isabella d’Este.
L’apollineo e il dionisiaco, forti nelle discussioni del tempo, ci parlano in questi affreschi offrendo queste due dimensioni.
Ci parlano poi del tempo, degli astri e del passaggio della Luna e del Sole, della ciclicità della caduta di Fetonte. E Palazzo Te sembra davvero la reggia del Sole, col forte elemento della temporalità nella decorazione del Palazzo. Passando dalla Camera del Sole e della Luna alla Sala dei Cavalli, si evoca con una serie di dipinti il ciclo degli Amori di Giove, commissionato da Federico II Gonzaga a Correggio per l’arrivo di Carlo V a Mantova. L’amore è altro importante tema delle Metamorfosi, e proprio nel dipinto dalla Galleria Borghese, Amore e Psiche, si arriva alla sublimazione dell’amore con la sublimazione di Cupido a divinità. Altro grande tema che ritroviamo nell’opera letteraria è l’ibridazione di elementi diversi, tra generi, sessi, con la natura e gli animali.
Ogni elemento metamorfico diviene quindi rilettura e occasione di ispirazione per vivere la contemporaneità con sensibilità che viene dall’antico ma sempre fonte di grande insegnamento.

Il curatore dell’altro progetto espositivo, Lorenzo Giusti, Direttore della GAMeC di Bergamo, ha incentrato il suo intervento soprattutto sulla figura di uno dei grandi protagonisti di questo cinquecentenario. Si tratta di Isaac Julien, docente all’Università della California a Santa Cruz, artista e videomaker britannico, sicuramente tra i più acclamati dal pubblico e dalla critica dell’arte contemporanea, a livello internazionale.
Il nuovo lavoro di Julien per Palazzo Te, coerentemente con quanto nelle Metamorfosi e partendo dal racconto di Giulio Romano, gioca su alcuni principi chiavi del tema del cambiamento.
Nelle rinnovate Fruttiere di Palazzo Te, questo vorrà essere un incontro tra cultura classica, umanistica, un aprirsi al confronto con pensiero post antropocentrico.
Molti gli elementi che verranno a galla: l’urgenza della trasformazione ecologica, sviluppo tecnologico e questioni identitarie, la rilettura di classici della letteratura fantascientifica, sempre in coerenza col programma del cinquecentenario di Palazzo Te.

Non è mancato il momento del ringraziamento a coloro che hanno sostenuto l’iniziativa, innanzitutto l’imprenditoria del territorio, e quindi, a rappresentare le loro Fondazioni, Luca Giovannini e Franco Amadei.

A concludere gli interventi, Mattia Palazzi, che ha ringraziato innanzitutto chi si è speso e ha collaborato, e oltre ai presenti, il Settore Cultura e Turismo del Comune di Mantova, sempre impegnato con una mole di lavoro notevole. Anche il Sindaco ha voluto rappresentare il senso di un percorso cominciato dieci anni fa esatti, con Mantova capitale della cultura.
Palazzi ha sottolineato il bisogno di rimettere allora in movimento la città, con la cultura che poteva essere uno dei motori, declinata con l’ambizione di tornare a produrre cultura, tessendo un’alleanza per tutti i produttori della città e alzando l’asticella, mettendo in moto un’ambizione pubblica.
Si arriva così a questo cinquecentenario con dieci anni alle spalle nei quali si è costruito un movimento di uomini e organizzazioni in grado di darsi un obiettivo, di modo che questa città tornasse ad essere un luogo per facilitare la voglia di intrapresa.
La cultura è infatti voglia di intraprendere e confrontarsi, non di rinchiudersi, un rischio che si corre rischio quotidianamente di rinchiudersi come tutte le città di provincia.

Un’altra politica di investimento è stata quindi quella  di dimostrare come dal recupero del patrimonio e dalla rigenerazione urbana potessero entrare dei vantaggi per la comunità tutta. Proprio in tal senso sono andati i notevoli investimenti su Palazzo Te e la rigenerazione dell’area circostante, non pensata di qualcosa di diverso dal Palazzo, ma pensata con questo intendimento di creare spazi, anche per cambiare il ritmo della città. Ritmo della città che ha molto a che fare col rompere abitudini e costruire opportunità. E questo oggi avviene nel bar, nello spazio polivalente, nell’Esedra, e così via.

Palazzo Te non più solo come luogo da riverire per la sua magnificenza ma da riverberare e per costruire linguaggi nuovi: il lavoro dei cinquecento anni è questo. Palazzi si è detto molto contento del programma che si sta realizzando, senza peraltro aver finora ricevuto finanziamenti da Stato e Regioni.

Anche il Sindaco ha ricordato il costosissimo lavoro antisismico e funzionale per le Fruttiere che riapriranno per essere rilanciate; ed è proprio nel senso di un percorso futuro e di una città che cresce solo se resta in movimento, che si conclude il suo intervento.


PALAZZO TE COMPIE CINQUECENTO ANNI

Una delle più celebri opere d’arte e di architettura del Rinascimento italiano

celebra l’importante anniversario rinnovando la sua vocazione

a luogo di ispirazione, formazione e creatività

Un anno di iniziative, con riallestimenti,

importanti prestiti da Museo del Louvre, Albertina, Prado, Galleria Borghese e Uffizi,

un’opera filmica dell’artista britannico Isaac Julien,

nuovi restauri, illuminazioni e rifunzionalizzazioni,

enfatizza la forza immaginifica di questo straordinario percorso monumentale

Dal 29 marzo 2025 Palazzo Te si mostra come non è mai stato visto

Mantova, 20 febbraio 2025. La Fondazione Palazzo Te si prepara a celebrare il Cinquecentenario di un luogo di meraviglia, nato dal genio di Giulio Romano e dall’ascesa di Federico II Gonzaga, due giovani uomini capaci, all’inizio del XVI secolo, di condensare nel loro impegno la gloria del passato e una grandezza futura. Lo faranno immaginando e realizzando Palazzo Te per raccontare un sogno fatto di trasformazioni, pace, eroismo, erotismo e che ancora oggi affascina il pubblico di tutto il mondo.

«Palazzo Te riverbera una dimensione utopica, che costituisce un segnale straordinario nella transizione culturale e politica del suo tempo e risuona potentemente nella contemporaneità – spiega Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione –. Questo luogo, proprio per la sua valenza simbolica ormai fortemente sedimentata, è “patrimonio” di tante diverse comunità. È rammemorazione, ma anche scoperta, che risuona da lontano e parla al presente. E il racconto, fondamentale, che esso propone è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio».

La straordinarietà di Palazzo Te si presenta come un unicum nella storia delle committenze gonzaghesche e delle realizzazioni di Giulio Romano: iniziato nel 1525 e concluso nel 1535, luogo di corte, intimità e festa, il palazzo ospita due volte l’imperatore Carlo V e, per la sua magnificenza, accompagna la nomina del Gonzaga a Duca. La sua architettura, intercalata a pittura e letteratura, disegna un luogo in cui le drammatiche trasformazioni politiche del tempo si rispecchiano in un’agenda umanistica e politica.

«Celebriamo i 500 anni di Palazzo Te carichi di nuove sfide e progetti per il futuro, perché compito della politica non è capire cosa sei ma cosa sarai e cosa vuoi essere come comunità – dichiara il Sindaco di Mantova Mattia Palazzi –. E noi vogliamo continuare a costruire una città con un forte senso di comunità, di civiltà, di bellezza».

In questo Palazzo-Wunderkammer l’omaggio all’Antico e la reverenza per il Gonzaga si intrecciano in uno spartito colto e raffinatissimo di rimandi letterari e mitologici, sapientemente pensati per provocare meraviglia. Due narrazioni spiccano sulle altre, dando vita a due opere immortali di Giulio Romano: la camera angolare con la Favola di Amore e Psiche, e quella dedicata alla Caduta dei Giganti, entrambe ormai entrate nell’immaginario visivo universale.

Negli ultimi anni la Fondazione Palazzo Te si è confrontata con la volontà di rendere il Palazzo un centro di studio e produzione che guarda al contemporaneo. In questo senso il tema delle Metamorfosi ovidiane e quello del rapporto con la Natura si sono rivelati una lente efficace per articolare delle proposte culturali capaci di enfatizzare la straordinarietà di questi capolavori, ma anche di rinnovare lo sguardo parlando all’oggi e raccogliendo il testimone di laboratorio di idee e bellezza delle sue origini.

Il ricco programma di eventi inizia il 29 marzo 2025 con il riallestimento delle sale introduttive, con una nuova contestualizzazione della narrativa del percorso di visita, arricchito da una selezione di capolavori del Rinascimento. Con prestiti dal Museo del Louvre, l’Albertina di Vienna, il Museo del Prado, la Galleria Borghese e gli Uffizi, l’esposizione Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, curata da Claudia Cieri Via, è stata concepita in dialogo con gli affreschi del palazzo per esaltare il senso e l’importanza di Palazzo Te come opera d’arte totale e far emergere gli innumerevoli riferimenti che possono scaturire da una lettura più approfondita dei tanti temi che custodisce.

L’esposizione Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te è articolata in 8 sezioni: Le favole di Ovidio; La ciclicità del tempo; Virtù, Eros e Potere; Eros, Ibridazioni e Sublimazione; L’ordine delle stelle; Superbia, Punizione e Violenza; Metamorfosi e Performances dell’arte nella natura; Dal caos al cosmo: L’Antico, la Storia, i Trionfi.

Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te, la mostra

Il percorso espositivo presenta opere dello stesso Giulio Romano e di altri Maestri come Tintoretto, Correggio, Jacopo Zucchi, Rubens, Nicolas Poussin fino al contemporaneo Giuseppe Penone.

ll racconto ovidiano attraversa tutte le sale di Palazzo Te, a partire dall’Appartamento delle Metamorfosi, in questa occasione arricchito e sostenuto da opere importanti che ne sottolineano il percorso significante: dal caos delle origini del mondo alla dimensione temporale, dalla superbia degli uomini alla conseguente punizione da parte degli dèi, fino alla loro supremazia assoluta nella monumentale caduta dei Giganti, omaggio all’imperatore Carlo V e alle sue campagne diplomatiche e militari.

«La metamorfosi coinvolge anche la vita degli esseri umani, degli animali e delle piante, per arrivare a ibridazioni, deformazioni e cambiamenti ravvisabili anche nella letteratura e nell’arte contemporanea – dichiara Claudia Cieri Via, curatrice della mostra –. In questa prospettiva, è stata scelta un’opera come Dafne di Giuseppe Penone, un artista che lavora sulla materia vivente con vigore esemplare e totalizzante, così come rivelano le annotazioni poetico-filosofiche che accompagnano i suoi disegni. Questa compenetrazione tra natura e materia, tra arte e poesia, emerge in modo molto affine nell’operato sia dell’artista quanto di Giulio Romano».

Culmine delle celebrazioni sarà, ad ottobre, il progetto espositivo di Isaac Julien per gli spazi delle Fruttiere, che verranno riaperte dopo un lungo e accurato restauro. Con la curatela di Lorenzo Giusti, Julien attinge al fascino di Palazzo Te per creare un’opera originale in continuità con la potenza immaginifica della dimora gonzaghesca, dimostrando di essere ancora fonte di ispirazione per grandi artisti internazionali.

Dopo aver esposto in templi dell’arte contemporanea come il Museum of Modern Art di New York (2013), l’Art Institute of Chicago (2013), il Museum of Contemporary Art di San Diego (2012) e il Centre Georges Pompidou di Parigi (2005), e aver ricevuto il premio Semaine de la Critique al Festival di Cannes, l’artista britannico presenta a Mantova un’opera nata dal confronto con il ciclo di affreschi di Giulio Romano, in collaborazione con University of Santa Cruz.

Julien interroga il tema della Metamorfosi nella cultura contemporanea, in assonanza con Giulio Romano, interpretando Palazzo Te attraverso il rapporto passato/presente e Uomo/Natura, per realizzare una videoinstallazione multicanale di dimensioni ambientali.

«Il lavoro di Isaac Julien inviterà a riflettere sul rapporto tra entità diverse del mondo vivente, umane e non umane, e sull’urgenza di una trasformazione ecologica, abbracciando un’idea trasformativa di concetti quali l’identità, il genere, la specie» spiega il curatore Lorenzo Giusti, confermando la continuità tra questo intervento e il senso dell’intero programma del Cinquecentenario.

Restituendo la dimensione scenografica di festa, di macchina teatrale per celebrazioni che Palazzo Te ebbe sin dall’inizio quando accolse l’Imperatore Carlo V, alla fine del 2025 Marco Balich e il Balich Wonder Studio proporranno al pubblico un labirinto negli spazi del Giardino dell’Esedra. Questo dedalo gonzaghesco vuole rappresentare un percorso fisico ma anche un viaggio metaforico e concettuale in cui mondi effimeri, specchi e trompe l’oeil, sfidano gli spettatori in un gioco tra finzione e limiti della percezione.

La programmazione include un fitto calendario realizzato in collaborazione con istituzioni culturali e artisti del territorio – di concerti di musica classica e contemporanea, performance teatrali, spettacoli di danza, reading, residenze per artisti e laboratori didattici, declinati sul tema delle Metamorfosi: un ulteriore omaggio alla creatività di cui l’istituzione vuole essere sia la casa sia la cassa di risonanza.

Il Cinquecentenario è anche l’occasione per una serie di interventi che, oltre alla riapertura delle Fruttiere, vedranno la realizzazione di nuovi allestimenti per eventi, l’illuminazione del Giardino dell’Esedra, il restauro conservativo del soffitto ligneo della preziosa Camera di Amore e Psiche, vero e proprio capolavoro dell’arte cinquecentesca.

In autunno è previsto l’allestimento di tre aule seminariali per eventi e attività formative che potenzieranno le attività didattiche ormai consolidate dall’esperienza della Scuola di Palazzo Te.

Tutte queste iniziative e attività confermano Palazzo Te come luogo imprescindibile per gli amanti dell’arte antica e di quella contemporanea, ma anche come luogo di promozione e sviluppo di pensiero, in continuità con la sua storia votata all’inesauribile forza della creatività.

Il Cinquecentenario di Palazzo Te è promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e Fondazione Comunità Mantovana, con la media partnership di Gruppo Editoriale Athesis, con il supporto tecnico di Aermec, con il supporto di Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, in sinergia con Mantova città d’arte e di cultura.


PALINSESTO EVENTI

MUSICA | La spirale della Metamorfosi

2 marzo 2025

Residenza artistica di jazz e danza contemporanea

In collaborazione con Associazione Culturale 4’33”

MUSICA| Le quattro stagioni di Vivaldi

12 marzo 2025

Orchestra da Camera di Mantova

Viviane Hagner violino solista e concertatore

In coproduzione con Oficina OCM

TEATRO | Metamorfosi

28 marzo 2025

Reading con la regia Federica Restani

In collaborazione con ARS Creazione e Spettacolo

DANZA | Tracce di Metamorfosi

Festival Danzaremantova

28-29-30 aprile 2025

Coreografie di Mattia Quintavalle, Thomas Signorelli, Cristian Cucco

In collaborazione con Liceo Coreutico “Isabella d’Este”

DANZA e MUSICA | Ima Koko Watashi

3 maggio 2025

Performance a cura di Chika Kaido 

special guest: Le Quan Ninh

In collaborazione con Teatro all’improvviso

MUSICA | Trame Sonore

29 maggio – 2 giugno 2025

Chamber Music Festival

In collaborazione con Oficina OCM

MUSICA | Eterotopie a Palazzo Te

Concerti in collaborazione con MantovaMusica

23 maggio 2025

Dmitri Šostakovic un artista del popolo?

4 luglio 2025

Lo sciamano di ghiaccio

docu-drama

MUSICA | Esercizi di stile. Metamorfosi della tradizione popolare in musica colta

14 giugno 2025

Concerto in collaborazione con Nuova Scuola di Musica

Con Orchestra Giovani Armonie della Nuova Scuola di Musica, Orchestra Giovanile della Scuola di Musica del Garda, Orchestra sinfonica di fiati del Conservatorio L. Campiani di Mantova, Quintetto 22+

MUSICA | Mantovamusica a Palazzo Te

Concerti in collaborazione con MantovaMusica

20 giugno 2025

Ensemble dei Solisti Veneti
Quartetto Eos – Claudio Mansutti, clarinetto

18 luglio 2025

Alessandro Quarta – I cinque elementi

DANZA | Egloga

19 giugno 2025

Coreografie Giovanna Venturini e Greta Bragantini

In collaborazione con Iuvenis Danza

TEATRO | “Sensible Activities” a Palazzo Te

21 giugno 2025

Laboratorio a cura di Neil Luck

In collaborazione con Teatro all’Improvviso

DANZA | Viaggio tra identità e mutazione

23-29 giugno 2025

Residenza artistica di teatro-danza

Coreografie Sisina Augusta

In collaborazione con Compagnia Sisina Augusta

DANZA | La Mer

11 luglio 2025

Coreografie Chiara Olivieri

In collaborazione con COD danza

DANZA | Festival della danza di Palazzo Te

In collaborazione con Fondazione Monreart e Marina Genovesi

23-25 luglio 2025

Residenza artistica

26 luglio 2025

Galà danza

FESTIVAL | Festivaletteratura e Palazzo Te

3-7 settembre 2025

In collaborazione con Festivaletteratura

MUSICA | ConTEmporanea – umano

ottobre 2025

Rassegna di musica contemporanea

A cura di Leonardo Zunica

DANZA | Corpounico Natura e Metamorfosi

ottobre 2025

Residenza artistica di danza contemporanea

In collaborazione con Iuvenis Danza

TEATRO | Segni New Generations Festival

novembre 2025

In collaborazione con Segni d’Infanzia

ARTE | MAT/tam

una domenica al mese: 19/01, 23/02, 23/03, 27/04, 25/05, 22/06, 14/09, 19/10, 09/11, 7/12, 14/12

Mostre istantanee di arte contemporanea

In collaborazione con Manto Arte Temporanea/Temporary Art Manto

DIDATTICA E PROGETTI INCLUSIVI

ARTE | Alla ricerca della metamorfosi

20 marzo – 16 settembre 2025

Mostra fotografica – Spazio Te

Esito del laboratorio fotografico a cura di Ruggero Ughetti

BAMBINI | Mercato delle Parole

21 ed il 22 marzo 2025

Lezione aperta

In collaborazione con Segni d’infanzia

Con Cristina Cazzola, Sara Zoia ed Alessandro Lucci

INCLUSIONE | LiberamenTE

marzo-novembre 2025

Il progetto di accessibilità rivolto alle persone con Alzheimer e ai loro caregiver

A cura di Iris dall’Aglio

BAMBINI | Premio Pippi

25 maggio 2025

Una giornata dedicata ai bambini e alle loro famiglie

A cura di Elena Alfonsi

TEATRO BAMBINI | Animando Mantova

maggio, giugno, luglio 2025

Spettacoli di teatro di figura

A cura di Centro Teatrale Corniani

DANZA | Corpiliberi

settembre-ottobre 2025

In collaborazione con Danzarima

ARTE-TEATRO-DANZA | Museoterapia

ottobre-novembre 2025

Una rassegna di laboratori di pittura, danza, teatro e musica per gruppi di pazienti in dialisi

In collaborazione con Asst Mantova


PROGETTO GRAFICO
PALAZZO TE 500 ANNI DI CREATIVITÀ


Per celebrare i 500 anni di Palazzo Te è stata disegnata una speciale edizione del logo insieme ad un sistema di identità visiva che accompagnerà tutta la comunicazione durante l’evento.
L’identità visiva combina un’estetica minimale e modulare, evocando l’ingegno e la visione di Giulio Romano con un appeal contemporaneo. Forme geometriche semplici che richiamano le proporzioni armoniche rinascimentali -cerchio, quadrato e rettangolo- compongono il “500” evocando il processo creativo e progettuale attraverso un design essenziale e universale. Le linee di costruzione interne alle forme enfatizzano la trasformazione e il divenire conferendo al logo un carattere dinamico.
I colori scelti sono forti e classici al contempo, omaggiando la vivacità degli affreschi del Palazzo con l’arancione e il viola, uniti alla solennità e preziosità dell’oro. Il risultato è un’identità visiva elegante e versatile, pensata per ispirare e coinvolgere, capace di adattarsi ai diversi contesti celebrativi e supporti materiali con coerenza e impatto.
Con la nuova veste grafica verrà messa on line la nuova landing page del sito, manifesti e merchandising dedicato, degli speciali contenuti per i social.
Il progetto è di Ludovica Niero, designer milanese specializzata nella creazione di identità visive per il mondo della cultura, della moda e del design.

 

Comunicazioni ufficiali e immagini (ove non indicato diversamente) dagli Uffici Stampa Lara Facco P&C e Fondazione Palazzo Te

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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