Io Maria Amalia di Sassonia – Prima Regina di Napoli: il Teatro di San Carlo celebra il terzo centenario dalla nascita di Maria Amalia di Sassonia

Domenica 24 novembre 2024, ore 12:00

Clicca qui per il commento a cura di Cristina Stabile (24 novembre 2024)
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Io Maria Amalia di Sassonia - Prima Regina di Napoli
la locandina


commento a cura di Cristina Stabile (24 novembre 2024)

Dietro la corona: la storia intima di Maria Amalia di Sassonia

Teatro San Carlo, Napoli. Mentre il pubblico è ancora intento a chiacchierare, le luci si affievoliscono, il palco si illumina e Cristina Donadio si presenta al pubblico nelle vesti di Maria Amalia di Sassonia, accompagnata da un bellissimo vestito regale dell’epoca e da una musica soave per introdurre la protagonista dello spettacolo.

Sono Maria Amalia di Sassonia. Sono figlia di Augusto III, re di Sassonia e di Polonia e di Maria Giuseppa d’Austria.”

Si introduce così quella che sarà la prima regina di Napoli, celebrata nel giorno del trecentesimo anniversario della nascita. In un lungo monologo della durata di circa cinquanta minuti, Cristina Donadio, con la sua voce intensa e la gestualità elegante, si fa portavoce di un viaggio attraverso le emozioni di quella che sarà una regina straordinaria, segnata da un amore profondo per Napoli e per quella che sarà la sua futura gente e condividendo con il pubblico le sue gioie, le sue paure e le sue ambizioni.

Sono pochi ma essenziali gli oggetti in scena: la corona, simbolo del potere, contrasta con la semplicità della tazza di porcellana, regalo di nozze di Maria Amalia per Carlo. Il calamaio e il sigaro, invece, suggeriscono la sua attività di scrittrice e la sua passione per la vita mondana. È a partire dal Natale del 1737 che Maria Amalia capisce che la responsabilità del matrimonio è più grande di quella che credeva e così decide di tenere un diario, indirizzandolo ai figli che verranno. Un diario le cui parole sono accompagnate dalla voce fuori campo dell’interprete Cristina Donadio che dà vita ai pensieri di una ragazza in procinto di diventare regina. Sono pagine iniziali in cui Maria Amalia racchiude dubbi e incertezze.

Dresda. 25 dicembre 1737.

Cari figli, che verrete un giorno, sto per sposarmi. Con noi comincerà una dinastia nuova e vorrei già proteggere voi e le generazioni in futuro. Figli miei e di vostro padre, con sangue Borbone e sangue Asburgo, due delle famiglie più importanti tra loro, in secolare la lotta tra loro, nonostante le tante giovani mogli a cementare alleanze che non contano niente. Nella storia di una dinastia che a me sembra un romanzo ingarbugliato di tristi guerre tra parenti, spero che la nostra nuova dinastia farà eccezione, come una storia diversa.”

Nonostante le premesse politiche, il matrimonio tra Maria Amalia e Carlo si rivelò un grande successo. I due giovani sovrani si amarono profondamente e costruirono insieme un solido rapporto. Carlo, in particolare, rimase profondamente innamorato della moglie fino alla sua morte.

Si raccontano tante storie di principesse tristi con il loro matrimonio ma io no… Carlo mio, no. Carlo mio mi ha saputo amare con una grande tenerezza e io mi sono innamorata di lui, perdutamente.”

L’arrivo di Maria Amalia a Napoli, il 4 Luglio del 1738, segna l’inizio di un periodo di grande splendore per la città. Ad accoglierla trovò il Teatro di San Carlo, il più antico teatro lirico d’Europa ancora in attività, che divenne un centro culturale e artistico di riferimento per tutta l’Europa. Inaugurato nel novembre 1737, incarnava il desiderio di Carlo di fare della capitale borbonica un faro di cultura e di raffinatezza artistica.

Grazie alla sua cultura, al suo gusto raffinato e alla sua sensibilità artistica, simboleggiata dagli strumenti che fanno da sfondo in scena, la giovane regina contribuì a trasformare Napoli in una delle capitali culturali più importanti d’Europa, commissionando la costruzione e il restauro di numerosi palazzi e trasformando il paesaggio urbano in vere e proprie opere d’arte: Palazzo Reale di Napoli, Reggia di Portici, Palazzo Capodimonte, Palazzo Reale di Palermo e infine, la Reggia di Caserta, il progetto più ambizioso di Borbone e per la quale vide il marito porre la prima pietra per il suo 36º compleanno, il 20 gennaio 1752 in mezzo a tanti festeggiamenti.

Maria Amalia di Sassonia ebbe un ruolo politico molto più attivo di quanto si potesse aspettare da una regina del XVIII secolo, esercitando una notevole influenza sul marito, consigliandolo nelle decisioni di governo e sostenendo le riforme e interessandosi attivamente alla politica interna ed esterna del regno, partecipando ai consigli di stato e influenzando le decisioni del governo. Tuttavia, il successo di Maria Amalia fu segnato da eventi importanti tra cui la morte di due figli, il vaiolo, e le pressioni politiche dell’epoca a cui lei e Carlo erano continuamente soggetti, costretti a destreggiarsi tra le grandi potenze europee. Il 7 Ottobre 1759, Carlo e Maria Amalia dovettero lasciare Napoli per trasferirsi a Madrid, dove Carlo divenne re di Spagna con il nome di Carlo III, lasciando due dei suoi tredici figli.

Non riuscivo a fare altro che pensare ai miei due figli, e a Caserta non finita, a Ercolano e Pompei. A Capodimonte, alla Reggia dei Portici, al San Carlo, e all’Albergo dei Poveri che sicuramente Ferdinando finirà. Carlo volle lasciare tutto della nostra città, tutto”.

Purtroppo, la gioia per la nuova carica fu offuscata da un grave lutto. Solo un anno dopo il suo arrivo in Spagna, nel 1760, Maria Amalia morì a Madrid, all’età di 36 anni.

Ho fumato mille sigari cubani o forse di più. Sono morta. Sarà stato il clima, il raffreddore, la caduta da cavallo fatto a Procida, i tredici parti, mia suocera. Quella orribile corte. Chi lo sa. Io penso il dolore. Della Spagna ho occupato solamente le sue aree. È lì che sono sepolta, anche se avrei voluto essere sepolta a Napoli.”

La narrazione intima e poetica, unita alla magistrale e profonda interpretazione di Cristina Donadio, riesce a trasmettere tutta la complessità e la ricchezza interiore di Maria Amalia di Sassonia. Il testo, unisce storia, arte e umanità, rendendo la regina non solo una figura storica, ma una donna viva, con sogni, paure e speranze. L’eleganza della messa in scena e la potenza emotiva del monologo offrono al pubblico un viaggio emozionante e suggestivo, capace di coniugare il rigore storico con la profondità dei sentimenti.

Io Maria Amalia di Sassonia non è solo un omaggio a una regina illuminata, ma anche una celebrazione di Napoli e del suo straordinario patrimonio culturale. Un’esperienza teatrale che lascia il segno, ricordandoci come la storia possa continuare a parlare al presente attraverso le sue protagoniste e il loro inestimabile lascito.


Napoli, 12/11/2024 – In occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Maria Amalia di Sassonia, il Teatro di San Carlo di Napoli è lieto di presentare lo spettacolo teatrale “Io Maria Amalia di Sassonia – Prima Regina di Napoli”, scritto e diretto da Stella Leonetti e interpretato da Cristina Donadio. L’appuntamento, domenica 24 novembre alle ore 12:00, è al Teatro di San Carlo, un luogo che da secoli rappresenta il cuore pulsante della cultura napoletana, per un omaggio a una sovrana che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della città.

Cristina Donadio interpreta una rappresentazione intensa e personale della Regina, esplorando le sfaccettature di una donna straordinaria, la cui vita fu segnata da un profondo amore per Napoli e per la sua gente. Il testo di Stella Leonetti accompagna il pubblico in un viaggio attraverso le emozioni e le difficoltà di una regina determinata e coraggiosa, offrendo un ritratto vivido, contemporaneo e commovente.

Per l’evento verrà realizzato un costume storico di straordinaria fedeltà e bellezza, ispirato al celebre ritratto della Regina conservato al Museo del Prado. L’abito è stato prodotto dai Laboratori Sartoriali del Teatro San Carlo sotto la direzione della pluripremiata costumista Daniela Ciancio.

Un’accurata ricerca storica ha permesso di ricreare con minuzia ogni particolare dell’abito, dalle decorazioni ai tessuti, in modo da rispettare l’autenticità dell’epoca. L’uso di stoffe e lavorazioni artigianali tipiche del Settecento rende questo costume un’opera d’arte a sé, che unisce la magnificenza della corte borbonica con l’eleganza tipica dell’abbigliamento dell’epoca.

Profilo Storico di Maria Amalia di Sassonia e Celebrazione del Trecentesimo Anniversario della Nascita

Maria Amalia di Sassonia, nata il 24 novembre 1724 a Dresda, fu una figura straordinaria della storia europea, divenuta Regina di Napoli nel 1738. Figlia del principe elettore di Sassonia, Federico Augusto II, e di Maria Giuseppa d’Austria, Maria Amalia crebbe in un ambiente profondamente intriso di arte, cultura e sensibilità musicale, elementi che avrebbero segnato il suo regno e la sua influenza culturale.

Educata alla corte di Sassonia, Maria Amalia portò a Napoli non solo la sua nobiltà, ma anche una raffinatezza culturale e artistica che avrebbe avuto un impatto significativo sulla vita del regno. Nel 1738, a soli 13 anni e mezzo, sposò Carlo di Borbone (futuro Carlo III di Spagna), giovane re di Napoli e di Sicilia, in un matrimonio che consolidava alleanze strategiche fra le principali casate europee. Nonostante ciò, il loro fu un legame di amore intenso e di condivisione di finalità. Maria Amalia riuscì rapidamente a stabilirsi come una regina influente, dedita alla promozione delle arti e alla modernizzazione della corte.

Maria Amalia e il suo impatto culturale su Napoli

Durante il suo regno, durato 21 anni, Maria Amalia si distinse per l’amore e il sostegno alle arti, contribuendo alla realizzazione di importanti progetti culturali, architettonici e di solidarietà. Ad accoglierla trovò il Teatro di San Carlo, il più antico teatro lirico d’Europa ancora in attività, che divenne un centro culturale e artistico di riferimento non solo per Napoli, ma per tutta l’Europa. Il teatro, inaugurato nel novembre 1737, solo pochi mesi prima del suo arrivo a Napoli, incarnava il desiderio di Carlo di fare della capitale borbonica un faro di cultura e di raffinatezza artistica.

Maria Amalia condivise la creazione della Reggia di Capodimonte, della Reggia di Portici, della Reggia di Caserta, dell’Albergo dei Poveri, di altre residenze reali e della fabbrica di porcellana. Attraverso i fortunati scavi e ritrovamenti di Ercolano, Stabia e Pompei, i reali contribuirono all’arricchimento del patrimonio artistico del regno.

Significato dell’evento per Napoli e per la Cultura Europea

La celebrazione dei 300 anni dalla nascita di Maria Amalia di Sassonia è un evento di grande rilevanza non solo per Napoli, ma per tutta la cultura europea. Rappresenta un momento di riflessione su come i legami tra le dinastie europee abbiano influito sullo sviluppo artistico e culturale delle grandi capitali e su come l’eredità di figure come Maria Amalia continui a vivere nei luoghi e nelle istituzioni da loro promossi.

L’omaggio a questa figura è un invito a scoprire il valore della storia e della cultura, celebrando una donna che è stata pioniera di una Napoli moderna e aperta all’Europa, una Regina che ha saputo trasformare la sua passione per le arti in un dono per le generazioni future.

Stella Leonetti, napoletana, lavora come pubblicista a Milano dove incontra Dario Fo, suo mentore. Scrive il primo monologo interpretato da Lella Costa, prodotto da Lucia Poli. Fonda, con Flavio Ambrosini, il Teatro Piccola Commenda dove realizza otto spettacoli, come autrice e regista, poi in tournée in Italia, con testi pubblicati, anche all’estero. Scrive un libro, “Le comparse del Vangelo”. Insegna scrittura creativa, e studia cinema alla USC in California. Fonda Capalbiocinema Short Film Festival, durato 24 anni. Scrive una commedia per Rai Radio su Lady Hamilton. Realizza come autrice, regista e produttrice, il corto “Vernissage! 1607, Caravaggio”, premiato con il Globo d’oro e altri premi mondiali, e una serie web sull’illuminismo napoletano. Questo monologo fa parte di un progetto TV sulle regine del Regno, approvato per lo sviluppo dal Ministero.

Cristina Donadio, attrice, regista e autrice, nasce a Napoli. Nel 1977 affronta il palcoscenico per la prima volta accanto a Nino Taranto. Negli anni a seguire, affiancherà grandi nomi della recitazione partenopea. L’esordio cinematografico avviene nel 1978, con la pellicola Nel Regno di Napoli di Werner Schroeter. La sua carriera prosegue, dunque, con Pasquale Squiteri (“Razza selvaggia”), Liliana Cavani (“La pelle”), Vittorio Caprioli (“Stangata napoletana”) fino a Pappi Corsicato, che la coinvolgerà nelle sue più celebri produzioni degli anni Novanta e Duemila. Interpreta l’iconica Scianel, boss malavitosa, in “Gomorra – La serie” (2016-2017). Presso Officine San Carlo cura numerosi laboratori teatrali volti a portare in scena sceneggiature da lei curate, rielaborate e dirette, con un focus sulla drammaturgia napoletana: “Piccola Suite in blu minore”, “Signurì Signurì”, “Lassammo fa’ Dio”.

Cristina Donadio e Stella Leonetti
Cristina Donadio e Stella Leonetti

Eventi speciali

24 Novembre 2024

Io Maria Amalia di Sassonia

Prima regina di Napoli

con Cristina Donadio
scritto e diretto da 
Stella Leonetti

Teatro di San Carlo | EVENTO SPECIALE
domenica 24 novembre 2024, ore 12:00

Durata: 50 minuti circa, senza intervallo

Posto unico, 15 euro

 

 

Testo e immagine dal Dipartimento Ricerca, Editoria e Comunicazione del Teatro di San Carlo. Aggiornato il 21 novembre 2024

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