BELLEZZA, ADDIO

Commento a cura di Stefano Savella

Dario Bellezza è stato «il miglior poeta della sua generazione», come ebbe a dire Pasolini. Ma è stato anche di più: l’icona di una Roma oscura, perduta, quella tra gli anni Sessanta e Ottanta. E il trait d’union tra i più grandi nomi della letteratura e i derelitti, gli ultimi, i ragazzi che gravitavano alla Stazione Termini o sotto il Ponte Garibaldi. Alla vita di questo poeta irregolare, controverso, folgorante è dedicato il documentario Bellezza, addio (2023) di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese.

Gallery con foto di Dino Ignani

Pregevoli filmati d’archivio e fondamentali testimonianze inedite sono le fonti che illuminano sulle tappe principali della vita del poeta. Le voci, i volti, i ricordi di Renzo Paris, Franco Cordelli e Elio Pecora tracciano al meglio il contesto della comunità di intellettuali di cui Bellezza era parte attiva. Una presenza ben descritta anche dalla testimonianza di Barbara Alberti: la figura di Dario Bellezza,

 «romanzesca, teatrale, poetica, umana, si inscrive in un tempo meraviglioso […] è stato un momento meraviglioso perché si usciva da educazioni assolutamente repressive… che gusto, ci si poteva ribellare… c’erano una serie di precetti e tu dovevi solo fare il contrario. Uscivi per Roma e trovavi Pasolini, Bellezza, Moravia, Arbasino, di passaggio magari Gadda e Parise».

E poi ancora Elsa Morante, Amelia Rosselli, Sandro Penna, Laura Betti.

«Erano tutti abitati da qualcosa che contraddistingueva anche Bellezza: una passione di essere, di esistere, passione proprio nel senso di portarsi addosso qualcosa che era una vocazione», dichiara Elio Pecora.

Tra loro, era stato Pier Paolo Pasolini ad aver per primo individuato le doti poetiche di Bellezza. E fu lo stesso poeta friulano a sostenerlo economicamente, “assumendolo” come segretario, alla fine degli anni Sessanta.

«La [sua] devozione per Pasolini non ha un’ombra […] è il padre dei padri, il fratello dei fratelli, appartiene a un’altra generazione»,

afferma Giuseppe Garrera, collezionista e storico dell’arte. La sua testimonianza è centrale e si fonda sull’ampio archivio privato di Bellezza da lui stesso acquistato all’asta in seguito al disinteresse mostrato dalle istituzioni pubbliche. Un archivio preziosissimo che comprende poemi inediti, fotografie, carteggi con personalità di grande spessore intellettuale. Come Anna Maria Ortese, la grande scrittrice che Bellezza volle sempre promuovere e sostenere.

Dopo la vittoria del Premio Viareggio nel 1976 con il romanzo Morte segreta, Dario Bellezza continua a pubblicare soprattutto raccolte poetiche: vi si ritrovano i suoi amori omosessuali, la sua casa di via dei Giubbonari, i suoi intramontabili gatti, per ultimo la sua malattia. Alla metà degli anni Novanta, Dario Bellezza è infatti tra i primi a subire lo sciacallaggio che dà notizia della sua infezione al virus dell’Hiv. Malgrado il diritto all’anonimato garantito dalle norme sanitarie, il suo nome finisce sui giornali per un’inchiesta su un falso guaritore di malati di Aids. La sua presenza pubblica, nelle amate strade del suo quartiere, intorno a Campo de’ Fiori, si ritrae presto dopo i primi episodi di discriminazione. Fino alla sua morte, il 31 marzo del 1996.


Informazioni ufficiali sul documentario:

Il ritratto del poeta Dario Bellezza attraverso i racconti di chi lo ha conosciuto e ha vissuto con lui una stagione culturale irripetibile: Barbara Alberti, Ulisse Benedetti, Franco Cordelli, Ninetto Davoli, Giuseppe Garrera, Maurizio Gregorini, Elio Pecora, Nichi Vendola

IN ESCLUSIVA SABATO 29 GIUGNO ALLE 21.15 SU SKY ARTE

IN STREAMING SOLO SU NOW E DISPONIBILE ANCHE ON DEMAND

Bellezza, Addio è un documentario di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese che celebra la vita di Dario Bellezza, poeta italiano morto di Aids il 31 marzo 1996; primo scrittore dichiaratamente omosessuale in Italia, Bellezza ha frequentato i più grandi autori della letteratura italiana del suo tempo, tra cui Sandro Penna, Alberto Moravia ed Elsa Morante; segretario personale di Pier Paolo Pasolini, che l’ha lanciato nel mondo della letteratura come miglior poeta della nuova generazione,  ha avuto il coraggio di mettere nei suoi versi l’io e le sue passioni, e per questo è stato definito a lungo “poeta maledetto”; il film in esclusiva su Sky Arte sabato 29 giugno 2024 alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand, ne ricostruisce con sensibilità tutte le sfumature, attraverso le sue parole:

“Oggi c’è una vera inflazione di poeti, consiglio vivamente a queste persone di andare dallo psicanalista”; o ancora: “Non ho saputo sfruttare la mia fama, sono sempre stato uno sconfitto”; e infine con i suoi versi: “Che peccato questa solitudine , questo scrivere versi ascoltando il peccatore cuore, sempre nella stessa stanza, con due grandi finestre, un tavolo e un lettino di scapolo in miseria”.

Nel racconto risuonano le risate di Barbara Alberti, che ne rievoca il carattere allegro e scherzoso, i fischi rivolti a Bellezza nel Festival Internazionale dei Poeti di Castelporziano, la rissa in tv con Aldo Busi, il clamore suscitato dallo scoop che mise in prima pagina il suo essere affetto da AIDS facendolo sprofondare nello stigma sociale; ma il film raccoglie anche i ricordi d’infanzia e il suo rapporto con la madre Ada, ripercorre le case romane dove ha abitato in compagnia degli amati gatti e ricorda il senso di comunità vissuto da un folto gruppo di intellettuali a Roma negli anni ’80, “l’ultimo tempo della libertà”, secondo Barbara Alberti; un tempo di cui Elio Pecora ricorda il bollore nato del dopoguerra e poi raffreddatosi,

“la passione di esistere, portarsi addosso una vocazione, un demone dell’arte al quale si deve obbedire, nonostante tutto”.

Tra i tanti contributi, quelli degli amici Renzo Paris e Franco Cordelli che ricordano il poeta dai tempi dell’Università fino agli anni maturi. Nichi Vendola racconta con commozione il valore profondo che ebbero i versi di Bellezza nella sua gioventù e il trauma collettivo che fu l’AIDS; Maurizio Gregorini e Fiammetta Jori ricostruiscono gli ultimi mesi di una vita tutta spesa nel “sacerdozio della poesia”, mentre il collezionista Giuseppe Garrera svela alcuni documenti tratti dall’archivio privato del poeta che, messo all’asta, lo Stato non ha voluto comprare.

BELLEZZA, ADDIO è una produzione Zivago Film e Luce Cinecittà in esclusiva su Sky Arte sabato 29 giugno alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand.

 Testo e immagini dall’Ufficio Stampa Sky e MNComm.

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