12 Gennaio 2016
Nelle società umane, purificazione rituale del corpo e purificazione morale spesso coincidono: ad esempio nel battesimo per i Cristiani o nel mikvah per l’Ebraismo, o nelle abluzioni nell’Islam e nel Buddhismo, o nei bagni nel Gange da parte degli Indù.
Un nuovo studio ha esplorato la possibilità che questa associazione abbia una base di carattere psicologico. Insomma, ci si è chiesti se la purezza morale sia un fenomeno universale, e se il rapporto tra moralità e purezza abbia una base psicologica universale.
La risposta non sembra essere interamente positiva, nel senso che se è vero che un rapporto tra le due componenti sarebbe presente in tutte le culture, è pure vero che si manifesta secondo modalità diverse a seconda del gruppo sociale. Ad esempio, se nell’Asia orientale il lavare il volto riduce il senso di colpa e i rimorsi, nell’Occidente lo stesso risultato si ottiene lavando le mani.
Lo studio “A cultural look at moral purity: wiping the face clean”, di Spike W. S. Lee, Honghong Tang, Jing Wan, Xiaoqin Mai e Chao Liu, è stato pubblicato su Frontiers in Psychology.
Link: Frontiers in Psychology; University of Toronto.
Devoti durante un bagno sacro al festival di Ganga Dashara presso Har-ki-Pauri, Haridwar. Foto di Barry Silver ( ) da Wikipedia, CC BY 2.0, caricata da e di Abhishekjoshi.